PREGO, PUÒ RIPETERE?
La prima settimana è incredibilmente volata. Il primo giorno di lavoro invece, incredibilmente una figura di merda. Arrivo trafelata, tutti si presentano, salutano, indicano e boom: il mio livello di inglese va a farsi una passeggiata insieme ai Puffi e Gargamella. Non ho capito una mazza. Per evitare altre figuracce fingo una nonchalance degna di Luca Giurato e le sue gaffes e annuisco, annuisco sempre. Chissà cosa mi avranno detto. A parte gli scherzi l’impatto iniziale con la lingua è stato devastante: immaginate tutto quello che avete imparato a scuola, metteteci pure tutto l’impegno, le regole memorizzate, tutto ma proprio tutto e poi buttatelo nel water. È tutto diverso, è tutto veloce, c’è lo slang, il dialetto, la pronuncia. E dire che pensavo di cavarmela! Nei giorni successivi però, tutto fortunatamente è migliorato e per grazia anche la mia percezione degli inglesi. Sono persone distaccate, fredde, ma incredibilmente professionali. La professionalità è una qualità che purtroppo scarseggia in Italia e vederla tutti i giorni per me è bellissimo. Mi gratifica enormemente il fatto che i miei colleghi, nonostante io sia una tirocinante non pagata, mi diano molte responsabilità e sentirmi continuamente ricompensata è davvero stupendo. È la prima volta in vita mia, in cui mi sento così. Continuo a sostenere però che gli inglesi sono un pochino strani: ad esempio bevono il tè con il latte. Vabbè direte voi, che sarà mai! Assaggiatelo. Io ho imparato a berlo, e mi sembra anche delizioso. Sarò strana! Ma a parte il tè col latte, i pranzi con insalate di tutto fuorché insalata, le enormi bevute senza mangiare nulla, questa terra mi sta intrigando.
Ma vuoi vedere che alla fin fine…..
Chissà come andrà!