Sono in treno e penso.
D’altronde non c’è modo di parlare con nessuno, sono tutti troppo timidi. Solo una ragazza barese mi sembra simpatica offrendomi un pezzo della sua pizza ignara del fatto che io non possa mangiarla. Va beh, apprezzo il gesto.
Per mia crisi economica ho dovuto comprare il giornale “Gioia”, guardando con le lacrime agli occhi il mio caro e vecchio Vogue. Una tristezza infinita. Nei pressi di Senigallia, con la musica alle orecchie apro il giornale. Sfogliando le pagine leggo le parole “cattivo” e “ragazzo”. Uno + uno fa due. Vi prego passatemi la licenza “poetica”. Immediatamente immagini random mi passano per la testa. Milioni e milioni di attori italiani e non considerati cattivi ragazzi… cavolo se sono belli!
Vado subito alla ricerca di altri bad Boys online…da paura!
Johnny Depp è il pioniere!
Ma ci pensate a quante volte ci siamo chieste che tipo di futuro avessimo avuto con il cattivo ragazzo che ci piaceva da adolescenti? Alcune magari hanno dato solo un casto bacio, altre hanno provato qualcosa di più. La sensazione però che si prova a pensare ad un bad boy è intensissima.
In fondo, siamo donne. In fondo, ci piace il proibito. Siamo tutte piccole Eva in cerca del peccato.
Peccato però che il bad boy alla fine è troppo difficile da accalappiare.
E ci ritroviamo come delle bambole impazzite alla disperata ricerca di un Raoul Bova casa e chiesa.
E il brivido? Che fine ha fatto il chiodo in pelle e il ciuffo scompigliato? E l’orecchino e il tatuaggio? ??
Ah…a volte noi donne sappiamo essere tristi come il giornale “Gioia”!!
Federica Iuso
Il bad boy da redimere… questo è lo spirito della crocerossina che è, +/-, in ogni donna!
Che poi anche Roul Bova proprio casa e chiesa non è.. Ah!ah!ah!
Hahah si è vero! Ma io adoro ricordarlo sempre con Barbara Snellenburg in “Questo piccolo grande amore”!
Ah ok… 😉
Concordo. Innomoramento folle di quel personaggio li…